Il termine “roccolo” o “boschetto” sarebbe in realtà il nome per indicare il terreno ovale o circolare di 25-30 m di diametro attorno al casello; in origine questo era doppiamente alberato sulla circonferenza in modo da formare una specie di galleria coperta con l’intreccio degli alberi più alti, mentre quelli più bassi formavano passaggi e finestre. Gli alberi erano carpini, querce, lecci o faggi a seconda del luogo, piante insomma che perdono tardi le foglie così da offrire ospitalità agli uccelli di passo anche nel tardo autunno. All’ultimo piano del casello una grande apertura rettangolare permetteva all’uccellatore di controllare la situazione; questo, al momento opportuno, lanciava con un sibilo acuto da uccello di rapina, uno spauracchio per spaventare gli uccelli di passo che si precipitavano in basso lanciandosi nelle reti.
Caselli di roccolo se ne trovano in Valle anche a Pianspessa sulle pendici del Generoso (1035 mslm) e sopra Scudellate (Roccolo di Meri - 970 mslm).